E’ la chiesa parrocchiale di Lierna
Storia
L’intitolazione della chiesa parrocchiale a S. Ambrogio è da ricondursi alla soggezione feudale di Lierna verso Milano, infatti il paese intero fu di proprietà fino al 1202 del monastero milanese di S. Dionigi, a cui l’arcivescovo Ariberto l’aveva donato nel 1026.In quell’anno si ha notizia di una cappella in Lierna, di cui rimane probabilmente solo il campanile di origine romanica databile all’inizio del secolo XI, leggermente ruotato rispetto alla chiesa. Nel 1500 esisteva una chiesa di modeste dimensioni, senza pitture, intitolata a S. Ambrogio e affidata ad un rettore che dipendeva dalla Pieve di Mandello. Il vescovo Ninguarda nel 1593 in occasione della sua visita pastorale riferisce però che ne era prevista la riedificazione.La parrocchia di Lierna fu eretta nell’anno 1619 dal vescovo di Como Filippo Archinti che nominò il primo parroco nella persona del Rev. Don Antonio Anzani.Nel 1626 fu costruita l’attuale chiesa parrocchiale, consacrata dal vescovo Lazzaro Carafino nel 1627.All’interno erano posti i due altari della B.V. del Rosario col dipinto del valtellinese G.B. Macolino, e quello diS. Antonio con la bella tela di autore ignoto con i santi Francesco, Antonio abate e Antonio da Padova. Nel 1778 l’edificio fu ampliato e rinnovato nelle forme sobrie del tardobarocchetto e fu pure rialzato il campanile.
All’inizio dell’Ottocento fu posto l’altare maggiore marmoreo in cui sono inserite le reliquie di S. Colombano, S. Carlo, S.ta Perpetua e S. Diletto. Il coro in legno intagliato fu eseguito da mastro Ambrogio Barindelli nel 1806. La sacrestia, prima piccola e buia, fu ingrandita nel 1826.La vetrata liberty sulla facciata, rappresentante S. Ambrogio, è del milanese Luigi Fontana.Gli affreschi della volta, posti entro cinque medaglioni raffiguranti episodi della vita di S. Ambrogio, furono dipinti dal pittore bergamasco Umberto Marigliani nel 1935, come pure le lunette esterne e interne con i quattro profeti maggiori e i quattro evangelisti.Il Marigliani è autore anche del medaglione centrale dell’abside che rappresenta il “Discorso della Montagna” e di altri due affreschi con S.ta Teresa del Bambin Gesù e S. Giovanni Bosco.L’artista nell’occasione restaurò anche la tela dell’altare di S. Antonio e i due grandi quadri laterali al coro dell’altare maggiore: L’Adorazione dei magi e La Strage degli Innocenti, entrambi di autore ignoto proveniente da Bellagio. L’ultima sistemazione, con revisione e restauro di tutto il complesso pittorico eseguito dal restauratore Sessa di Bergamo, avvenne nel 1972, e fu fatta per adeguarsi alle nuove norme liturgiche. Subito dopo fu restaurato anchel’antico organo dalla Ditta Piccinelli di Bergamo.Sopra una porta laterale della parete destra è appeso il grande quadro rappresentante la B.V. del Rosario con S. Domenico e S.ta Caterina eseguito dal pittore valtellinese Giovan Battista Macolino nel 1628.
Testo elaborato da Franca Panizza e tratto da “Lierna un paese tra lago e monti” di A. Goretti – Foto di copertina: Gino Lanzara